La seconda giornata del viaggio è qui.
Lecce: la “Firenze del Sud”
Siamo a Lecce e la visita guidata del mattino, per la quale ci siamo rivolte all’Info Point “Il Sedile”, ci porta alla scoperta delle chiese fondate da diverse confraternite, della storia di Lecce segnata da diverse dominazioni, da quella romana alla normanna, e l’esistenza di un anfiteatro romano.
La visita finisce al Duomo ed è lì che sostiamo per pranzare (al Syrbar). Io prendo le immancabili orecchiette e con Laura ci dividiamo anche un crostone, tutto squisito. Per chiudere col tipico “caffè leccese” ossia con ghiaccio e latte di mandorla. Stiamo una Pasqua!
In autonomia dopo visiteremo anche il Castello Carlo V che guarda caso sta anche ospitando una mostra fotografica su Elliott Erwitt (durerà fino al 9 settembre 2018, merita!): vuoi che non ci spariamo almeno una mostra o un museo in vacanza? Ovvio.
Fine del giro turistico. Macchina sotto i piedi, si riparte nel tardo pomeriggio per la rinomata e infestata dai turisti Gallipoli.
People from Gallipoli
Anche il parcheggio a Gallipoli va liscio, noi lo troviamo presso uno dei lidi. Ci ritroviamo catapultate in una movida tunz-tunz a orario aperitivo. La situazione fa molto Ibiza (anche se non ci sono mai stata), culi e muscoli e perdita d’occhio e gente travestita. Insomma il paese dei balocchi!
Buttiamo due teli alla buona sulla sabbia, abbandoniamo gli zaini e ci facciamo una passeggiata con bagno. L’acqua purtroppo non è il massimo, c’è troppa gente. Passiamo anche dal Lido Zen, che ospita stabilmente Radio 105 (Diego Passoni e La Pina non c’erano però, sigh). Troviamo poi ristoro in un altro lido con divanetti su un pontile che si allunga sul mare. E’ il tramonto, finalmente un po’ di pace.
Ma qui non ci si riposa mai! I giorni sono pochi e abbiamo ancora altre tappe. Ci facciamo una doccia fredda lampo al lido, ci cambiamo tra i bagni e la macchina (zinne che scappano mode on). Destinazione Gallipoli città per cenare. Ci facciamo una bella passeggiata fino in centro, peccato che lì la situazione cambia drasticamente: una marea di gente, casino, tutti i locali affollatissimi e per di più tutti turistici che hanno l’aria di non essere propriamente di qualità. Tutto ciò toglie inevitabilmente fascino al contesto. Un inferno, ma essendo agosto dovevamo aspettarcelo. Oltretutto sono le 23, con che faccia chiediamo un tavolo ai locali? Ci arrangiamo con dello street food, per me rigorosamente gelato, di nuovo. Il gelato ti salva sempre.
Dopo la “cena” ci si rimette in viaggio per raggiungere l’Hotel Nuova Grottella nella cittadina di Copertino, anche questa di passaggio strategico per farci proseguire l’indomani verso Porto Selvaggio e Sant’Isidoro.
Sull’Hotel non ho molto da dire, a parte il fatto che è una struttura anni ’70 alla Shining, ma c’era tutto il necessario. Era anche in corso una “serata danzante” per over 65. Quasi quasi mi sarei unita… peccato per la stanchezza eh!